[FOTO][STORIA] TRANS con CAZZONE OLIATO: Baratto SESSUALE

Ho mandato questa foto ad un creditore del mio Papino… per convincerlo a darci più tempo per pagare il debito… indovina cosa mi ha risposto… 😉

In quella stanzetta di un hotel di terzordine, il caldo di Las Vegas era opprimente ma ciò che davvero mi faceva davvero soffocare erano le velate minacce dello strozzino che teneva in pugno il mio papino…

Dovevo fare qualcosa, ci rimanevano solo 2 giorni di tempo, così penso, pianifico… organizzo: “Papino… ho un’idea per guadagnare tempo per il nostro debito… ma dovrai fidarti di me…”

I suoi occhi si stringono con sospetto, ma la promessa di sollievo dai problemi finanziari sembra calmare la sua natura irascibile: “Parla…” – Grugnì…

Presi il mio telefono e senza indugio gli mostrai una foto… l’immagine, catturava il mio corpo oliato in una posa estremamente languida… poi, prima che lui potesse parlare, fissandolo negli occhi: “L’ho mandata al bastardo…”

La tensione nella stanza aumentò istantaneamente…

Quando lo sguardo del mio papino si spostò dalla foto a me, i suoi occhi spalancati erano colmi d’ira: “Quale bastardo? Cosa hai fatto, scriteriata?”

“È un uomo ricco, papino… e può accettare qualcosa di più dei semplici soldi… l’ultima volta che è stato qui l’ho capito… vuole un assaggio di quello che hai tenuto sempre e solo per te…”

Poi sorrido sorniona e indico me stessa…

La furia gli contorceva il viso… la sola idea di un altro uomo posarsi sul suo oggetto di desiderio più prezioso accendeva il fuoco dentro di lui: “Ma tu sei totalmente impazzita! Che cosa gli hai scritto?”

Dovevo calmarlo…

Mi avvicino, sfiorando con le labbra il suo orecchio: “Calmati papino… calmati… è necessario saldare il debito per riavere il tuo passaporto… non possiamo nè pagare, nè fuggire…”

Poi leccandogli il lobo: “Lascia che me ne occupi io… lascia che la tua Sally faccia una magia…”

Con riluttanza, papino chiuse gli occhi e incapace di resistere al mio fascino: “Non voglio che tu ti abbassi a… a… farti toccare da quel porco… che cosa gli hai proposto? Pagare o rimandare? Dimmelo…!”

Lo avevo in pugno, avrebbe creduto ad ogni mia bugia… appoggiando le mie tette sul suo viso: “Stai tranquillo papino… gli ho promesso solo una specie di “show”… uno spogliarello… non mi lascerò toccare da quel grasso… lurido… viscido verme…”

E lui: “No, Sally non è… non se n e parla proprio, quello è un maiale… non si accontenterà di…”

Sedendomi sulle sue gambe gli faccio allora una proposta: “Nooo… stai tranquillo… ho preso informazioni… è uno che ama solo guardare… e poi mi porto lo spray al peperoncino… se ci prova… scappo… ho già appuntamento per le 18.00… a quell’ora è solo… non ci saranno i suoi scagnozzi…”

Spray al peperoncino? E chi lo ha mai avuto…?

E ancora: “Poi… quando torno… mi occupo di te… ok?”

E lui con la testa che vaga sul mio seno: “Davvero…? Posso… posso stare tranquillo…? Quanto ci metterai…? Che cosa… mi fai dopo…?”

Allontanando il suo viso dal mio seno: “Torno presto papino… stai tranquillo… poi ti faccio un bel succhia-succhia al tuo bel pisello… ok? Ok?”

Quante cazzate… lo bacio a stampo sulla bocca come a volergli dire addio e mentre lo guardo affranto perdersi nel mio sguardo… esco dalla stanza… come un’ombra…

Mi avventuro verso l’albergo dove mi aspetta il creditore, provavo un misto di nervosismo ed eccitazione… non so dire perchè…

Avevo davvero preso informazioni su di lui… ma l’unica cosa sincera che avevo detto è che lui era davvero un voyeur… il problema è che amava vedere i suoi uomini scopare nei modi più truci e crudeli le puttane…

Non importa.

Tanto oramai non avevo scelta… alla mia proposta lui aveva risposto con una sola parola: “Vieni alle 18.00.”

Ero molto in anticipo… mentre mi aggiustavo il corsetto, l’atrio con aria condizionata offriva un gradito sollievo dal sole cocente di Las Vegas…

Mi fanno entrare… l’uomo, una specie di mostro puzzolente e unto… mi aspettava in una lussuosa suite… il suo ufficio trasudava potere e perversione… quadri d’autore, foto erotiche…. un ambiente maturo per lo scambio che stava per avere luogo…

Sono entrata indossando un sorriso enigmatico mentre un abito seducente metteva in mostra ogni centimetro delle mie curve più speciali…

I suoi occhi tracciavano i contorni del mio corpo, soffermandosi sul mio grosso pacco: “Bene, bene…” – Ridacchiò: “Devi essere Sally. Lo sai che il tuo papino ci ha sempre tenuti lontani…? Non voleva nemmeno che ti vedessi…”

Mi avvicino, abbracciando il mio ruolo di seducente amante e sfrontatamente mi sollevo la minigonna quel tanto che basta per appoggiare il mio pene avvolto dal mio tanga sul suo tavolo: “Sono qui per fare un accordo…” – Poi fissandolo negli occhi: “Ma non sarà affatto economico…”

Lui indietreggiando stupito con la testa borbotta: “Si era parlato di una dilazione… no? A quanto pensavi… cioccolatino?”

E’ già molto malleabile… bene… ma ora devo davvero coglierlo alla sprovvista… non posso chiedergli quello che davvero voglio senza dargli qualcosa di unico in cambio… sono troppi soldi…

Così lentamente, lasciando scivolare il mio cazzone sulla sua scrivania mi avvicino a lui… le sue guardie del corpo sono relativamente lontane, a fianco della porta… non si aspettano quello che sto per fare…

Arrivo fino a lui e mentre gli appoggio il pacco sulla spalla gli faccio: “Cioccolatino…? Hai vagamente idea di chi hai di fronte…?” – E lui incuriosito: “No… chi…?”

E’ in quell’istante che prendo di soppiatto il tagliacarte dal portapenne e con scatto felino glielo punto alla gola…

Le due guardie si attivano istantaneamente ma io le tranquillizzo con la mano e poi proseguo: “Cioccolantino…? Tu… stai per avere l’esperienza erotica più intensa di tutta la tua schifosa vita… e quello che voglio…” – Leccandogli il viso sudaticcio e la barba intrisa di nicotina: “E’ che tu cancelli il mio debito… tanto per cominciare…”

Attanagliato da paura ed eccitazione lui allora fa cenno ai suoi di fermarsi, poi mi risponde: “Tu… o hai un gran coraggio e sei del tutto pazza… nessuna… puttana… aveva mai osato tanto con me…”

Io ormai sono nel personaggio e devo dimostrarmi molto, molto decisa: “Cosa hai detto? Puttana…? Non ci siamo capiti cocco… oggi sei tu la mia… puttana…”

Alchè lancio via l’affilatissimo coltello (conficcandolo in un mobile) e con 2 dita sotto al suo naso lo spingo indietro fino a farlo cadere a terra… lui e la sua fottuta poltrona di pelle…

Nel frattempo la cosa mia ha eccitata… voglio dire… non poco… mi è diventato così duro che mi esce fuori dalle mutande…

E’ il momento… con il piede lancio via le mie scarpe con i tacchi…

Lui non se ne rende conto ma già ansima… anzi, si sta persino massaggiando le palle… poi urla con voce tremante: “Andatre fuori voi due… subito! Non ho bisogno di voi oggi…”

Io sorrido malignamente e… gli metto un piede sul viso… irrispettosamente sulla sua faccia di merda…

Lui gode: “Sì, siii! Calpestami… fammi quello che vuoi…!”

Vorrebbe succhiarmi le dita… è già mio…

Quindi mi abbasso le mutandine e… mi siedo con il culo sulla sua faccia… lo schiaccio a terra… con la testa girata di fianco… in modo che non possa leccarmi: “Vuoi godere, fottuto porco? Allora…” – Prendendo le carte del debito: “Firma che rinunci ad esigere i soldi… poi… ti stuprerò a mio piacimento…” – E lui: “Cosa??” – E io strusciandogli il mio cazzone duro in faccia: “Allora …? Allora questa firma?”

Lui non riesce più a controllarsi e… firma: “Va bene, va bene ma ora ti prego… ti scongiuro… fammi tuo… fammi tutto!”

La cosa mi ha arrapata… tantissimo… un’altra vittoria per me… che goduria assurda… il sangue mi ribolle nelle vene… mi sento subito bagnata e… dopo aver rapidamente controllato che tutto è regolare: “Va bene… va bene… hai vinto un bel giro in giostra… schiavo!”

Un ceffone e… bum… inizia la violenza…

[CONTINUA]

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