[FOTO][STORIA] TRAV Abusata da 1 PROFESSORESSA

Un’avventura erotica studente-professore… era giovane e innocente…

Siccome a scuola ero del tutto incapace e stupidina, il mio caro papino, dopo avermi punita in 100 modi diversi (che poi si trasformavano sempre in scopate nel mio culo)… ha deciso di pagare una professoressa per darmi delle ripetizioni di fisica…

In quel periodo, non avendo la patente, lui pensò che fosse meglio fare in modo che fosse lei a venire… a domicilio…

Io però non avevo assolutamente voglia di stare a casa a studiare (preferivo andare in giro in cerca di cazzi da succhiare)… così, immaginando una vecchia zitella bigotta, pensai a un modo per scandalizzarla al punto da farla andare via indignata…

Mi vestii in modo “piuttosto” erotico: micro minigonna, tanga, top ricamato trasparente e calze a rete… niente reggiseno… la mia trappola era pronta.

Alle 14.30 papino era già tornato al lavoro e io (in realtà imbarazzatissima), sentii suonare la porta… era lei.

Preparai uno sguardo da stronza e le aprii.

Arrivata alla porta mi trovai di fronte una ragazza stupenda, vestita in modo casto e semplice ma ugualmente sensuale… la gonna le arrivava alle ginocchia e la scollatura era coperta da un foulard…

Quando mi vide, da dietro a quel caschetto arancione, i suoi occhietti azzurri si spalancarono e il suo viso si tinse di rosso…

Io mi aspettavo una strega bisbetica e invece mi ero già fatta l’idea che fosse una persona dolcissima… le dissi: “Salve, piacere, prego entri, scusi… non ho fatto in tempo a cambiarmi, arrivo subito…”

Lei però mi interruppe dicendo: “Ciao, sei Sally Giusto? Il tuo papà mi aveva detto che eri una ragazza transgender… stai pure così non c’è alcun problema…” – Ed entrando: “Anzi, oggi fa un caldo, guarda, mi levo anche io il foulard!”

Un po’ stupita, la feci accomodare in salotto. Mentre le facevo strada notai che aveva davvero un bel corpo… un culetto sodo a mandolino e una pelle liscissima…

Lei mi disse: “Che bella casa! Ci mettiamo su questo tavolone di vetro? Io mi metto di qui e tu di fronte, ok?” – E io, prendendo i libri: “Ok.”

Iniziò la lezione e mentre lei parlava, io rimanevo stregata dai suoi occhi luccicanti e dalla sua voce delicata… tuttavia, con il passare dei minuti, mi accorsi che anche lei aveva quello sguardo sfuggente tipico di una persona interessata…

Più il tempo passava, più mi accorgevo che stava proprio fissando i miei capezzoli che purtroppo… con lo sfregare del tessuto si erano induriti… o meglio, induriti al punto da uscire dalle larghe maglie del mio top…

Cavoli, una situazione imbarazzantissima che non ero pronta ad affrontare… perciò le dissi: “Preferirei andare in camera a mettermi una maglietta…” – E lei: “Dopo, dopo…”

Mentre diceva questo, da sotto al tavolo sentii il suo piede toccare il mio…

Me lo stava accarezzando in modo molto provocante e allo stesso tempo aveva iniziato a mordersi le unghie e fissarmi spudoratamente negli occhi. Aveva le pupille dilatate… mi guardava come se stesse per mangiarmi…

Era una porca… proprio come me…

Mi faceva scorrere il piede sulla caviglia fino ad arrivare al ginocchio: non le importava nulla del fatto che il tavolo fosse del tutto trasparente…

Il problema è che… insomma, quando mi toccano io mi eccito: non ci posso fare nulla…

Quasi automaticamente spalancai le mie cosce… per lasciar spazio al mio pene e anche per… per renderle lo spettacolo più piacevole… sì lo ammetto.

La mia minigonna era davvero troppo corta e lei intravedendo la mia banana sotto alle mutandine… iniziò a premere forte sul mio piede, come a volermi dimostrare un forte desiderio…

Anche i suoi occhi si erano fatti più voraci… la situazione era troppo arrapante e il mio cazzo si gonfiò come una molla… fino a saltare fuori dal tanga che ormai non lo conteneva più…

Però… però lei non lo poteva vedere bene, l’asse del tavolo glielo nascondeva…

La troietta era vogliosa e stava escogitando un modo per affondare i suoi artigli su di me…

D’improvviso tolse il piede e si alzò di scatto…

Si era fatta più seria e mentre io già temevo il peggio mi disse: “Se io sto di qua, non posso vedere cosa scrivi, è meglio se mi siedo accanto a te Sally…”

[CONTINUA]

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