[FOTO][STORIA] CAPO ABUSA Segretaria TRANS con 1 GRAN Cazzo!
Primo giorno di “lavoro”… solo ora capisco il significato di “segretaria particolare”! L’annuncio non lo diceva…
Ad un certo punto della mia vita mi sono trovata senza soldini… così ho pensato che nonostante fossi trav, avrei potuto facilmente trovare un bell’impiego da segretaria…
Curiosando tra gli annunci di un sito web ho trovato “cercasi segretaria particolare”…
Il compenso era ottimo, l’azienda era grande e c’erano tanti vantaggi… Bingo! Non pensavo sarebbe stato così semplice…
Il giorno del colloquio trovai parecchie persone e le mie speranze iniziavano già a ridimensionarsi.
Mi ero messa un po’ elegante per far colpo sul principale ma la mia idea di eleganza a volte sconfina un po’ troppo facilmente nell’erotico…
Tacchi a spillo e minigonna ascellare.
Aspetto a lungo in quell’atrio lussuoso fino a quando la porta si apre ed esce un uomo di mezza età… basso, grasso, pochi capelli, sudaticcio, con le mani piccole e la voce soffocata…
In compenso aveva un Rolex d’oro al polso.
Volevo attirare la sua attenzione e siccome ero esattamente seduta di fronte alla porta pensai di fargli un bel sorriso… ma proprio mentre stavo attirando la sua attenzione mi scivolò un tacco sul pavimento e dalla minigonna spuntò fuori per un istante il mio pene…
Fortuna che quel giorno mi ero messa le mutandine (alle volte mi scordo) e inoltre era a riposo…
Purtroppo, da dietro i suoi occhiali, quegli occhietti vispi avevano colto con attenzione ogni dettaglio dell’accaduto…
D’un tratto, la sua mano toccò la spalla di un suo collaboratore…
Non sentii cosa farfugliavano, fatto sta che i colloqui vennero interrotti e ci mandarono tutti a casa immediatamente.
Ci dissero che ci avrebbero richiamati tra un mese.
Passarono alcuni giorni e mentre già stavo cercando altre proposte di lavoro, ricevetti una chiamata inaspettata: era lui in persona…
Mi chiese in modo molto formale di venire a fare un giorno di prova.
Il giorno seguente indossai un vestito unico, blu scuro, lungo stavolta (quello della foto).
Arrivata negli uffici della sede notai immediatamente che nel suo corridoio non c’era il viavai dell’altra volta, anzi: non c’era proprio nessuno!
Io non avevo la benchè minima idea di cosa consistesse il mio lavoro così bussai alla porta e sfoggiando un bel sorriso dissi: “Buongiorno, sono qui per il giorno di prova. Che cosa devo fare?”
Mi ero scordata che aveva le fattezze di un pinguino ma il suo era uno sguardo molto profondo, quasi affascinante…
Rimase immobile a fissarmi, come se fosse arrabbiato… poi ruppe il silenzio: “Ti chiami Sally vero? Devi organizzare gli aspetti più intimi della mia quotidianità, in modo tale che io non sia stressato. Vieni qui vicino.”
Onestamente non avevo capito a cosa alludesse ma non aprii bocca e mi portai al suo fianco.
Quando gli fui accanto mi resi conto che mi guardava come se io fossi la Madonna in persona.
Era poco più alto della sua bellissima scrivania in mogano ma quegli occhietti spalancati e le pupille dilatate mi scrutavano nell’animo…
Divenni rossa, senza neppure accorgermene.
Dopo un intero minuto a fissarmi come ipnotizzato, mi disse: “Se sposti il mobiletto dietro di me troverai una piccola cassaforte incassata nel muro, all’altezza della presa elettrica, è già semiaperta, guardaci dentro e dimmi qual è secondo te il gioiello più bello.”
Rimasi piuttosto spiazzata, non ci siamo nemmeno presentati e già mi faceva maneggiare dei preziosi!
Mi piegai e inevitabilmente il vestito mise in mostra le forme tondeggianti del mio culetto.
Non riuscivo a trovare la cassaforte, così lui si alzò e fingendo di indicarmela, si appoggiò a me con la mano… sfiorandomi il culo…
Inizialmente pensai si trattasse di un caso ma quando iniziò a farla scorrere su e giù capii che mi stava davvero tastando le chiappe!
Trovai l’apertura ed estraendo una vaschetta d’argento vidi bracciali, collane e orecchini in oro e pietre preziose… erano 5… stupendi. Non avevo mai avuto per le mani nulla di simile.
Esclamai: “Non lo so, non me ne intendo, sembrano tutti fantastici…” – E lui: “Scegli il più bello, è tuo.” – Ero allibita, confusa, volevo prenderli tutti ma non volevo apparire avida e poi… e se fosse stato un test? Così dissi: “Oh no, no grazie, non posso davvero accettare e non saprei neppure quale scegliere…”
Per l’emozione ebbi una mezza erezione.
Mi girai subito di spalle ma lui aveva fatto in tempo ad accorgersene così mi disse: “Vedi Sally, io sono uno squalo negli affari. Ho solo un punto debole… le donne come te.”
Accidenti! Che imbarazzo! Il primo giorno di lavoro!
Cercai di sorridere ma la situazione iniziava a farsi decisamente troppo calda… così tesi goffamente la mano per appoggiare il vassoio sul tavolo ma per la tensione… lo feci cadere…
Tutti i gioielli erano sparsi sotto al tavolo, su quel lussuoso tappeto antico…
Lui serissimo mi fece: “Adesso li raccogli.” – Pensai di aver fatto una gaffe così mi chinai rapidamente a terra e andai fin sotto la scrivania.
Lui si sedette di scatto e dato che l’unico passaggio era quello che occupava con la sua poltrona mi aveva a tutti gli effetti bloccata sotto al tavolo.
Pensai: “Beh, dopo si sposterà…”
Invece si slacciò i pantaloni e si abbassò le mutande: mi ritrovai faccia a faccia con il suo cazzo turgido e bagnato.
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