[FOTO][STORIA] STUPRATA da 36 UBRIACHI in un Pub...

Dovevo pagare un debito… il proprietario mi ha assunta come cameriera ma non avrei mai immaginato una cosa del genere… 🙁

Il mio papino pretende di fare l’imprenditore ma le volte in cui prende delle grandi cantonate superano di gran lunga quelle in cui guadagna… per cui spesso mi trovo nella condizione di dover accettare qualunque tipo di lavoro…

Questa è una di quelle volte…

Per una transgender come me è difficile trovare occupazioni normali però… quando ormai avevo perso ogni speranza ecco che mi capita un annuncio che chiede di una cameriera in un pub…

Telefono e parlo con il proprietario… gli dico che sono molto volenterosa e disponibile… e soprattutto gli faccio presente il mio orientamento sessuale…

Da qui cominciano le stranezze…

Lui mi fa: “Ah ma è fantastico! Io amo molto le lady boy, sono anche stato fidanzato con una tailandese… una come te… con il coso sotto insomma… senti… vieni subito a fare una prova…”

Io sono un po’ infastidita per il modo in cui affronta l’argomento ma dopotutto non ho scelta… faccio finta di niente e gli chiedo le condizioni di lavoro… lui mi parla di grosse cifre… sottolineando che come locale organizzano anche speciali feste periodiche a numero chiuso dove, “se mi comporto bene”, le mance sono estremamente alte…

Boh…

Ho un po’ di dubbi ma essendo costretta a pagare i debiti del mio papino, accetto l’incontro…

Arrivata lì, trovo un pub in stile medievale molto bello e ben tenuto, tutto in legno… l’impressione è buona… il proprietario appare simpatico e amichevole…

Viaggia tra i 50 e i 60 anni… è alto, magro con la barba incolta e i capelli grigi raccolti… decisamente brutto…

Mi metto subito all’opera per cercare di sembrare professionale (nonostante la mia totale inesperienza)…

Nonostante il mio impegno combino però parecchi guai… bicchieri rotti, ordinazioni errate… eppure lui mi assume…

Faccio danni e lui non mi dice mai nulla, anzi mi trattano meglio delle altre cameriere… la cosa strana è che ad ogni disastro che faccio, lo spilungone, prende un’agenda e scrive qualcosa…

Il mio timore era che mi volesse sottrarre dallo stipendio quello che facevo di sbagliato… così, per evitare sorprese, mi sono fatta coraggio e ho chiesto cosa segnasse su quei fogli…

La risposta mi lasciò molto perplessa… mi disse di non farci caso… era solo un “gioco”… una specie di classifica della cameriera più sbadata… con una sorta di penitenza da scontare nei giorni di festa speciali…

Bah… che mistero…

Passa una settimana e a parte qualche sculacciata di troppo e battute a sfondo sessuale di clienti brilli… tutto andava piuttosto bene… tutto fino a quando non mi è capitato di rompere la macchina del caffè…

A dire il vero l’ho a malapena toccata… non so come ho fatto…

Temevo davvero una sfuriata ma invece, il proprietario fece tutt’altro… corre al campanaccio (situato vicino alla cassa) e si mette a suonarlo con grande gioia… attirando così l’attenzione di tutti i presenti…

Poi l’annuncio: “Attenzione gente! Facciamo un grande applauso a Sally che, in cima alla top 10 della classifica della cameriera più sbadata, ha appena raggiunto il punteggio limite! Alla festa di mercoledì sera, dovrà scontare una simpatica penitenza… va bene Sally?”

Colta nell’imbarazzo più totale, rossa in viso per l’imbarazzo, cerco di fare un sorriso e annuisco con la testa…

Al termine del turno di lavoro, il proprietario mi chiama da parte e mi spiega, con fare amichevole e scherzoso, cosa dovrò fare: “Sally, siamo felici che hai preso di buon grado la tua penitenza, si tratta di un giochetto per far divertire la clientela… nelle serate speciali si paga per entrare e vengono solo i clienti che spendono di più… li facciamo bere e mangiare a volontà e poi li spenniamo… non ci crederai ma alla fine tra entrata e consumazioni spendono in media quasi 1000 a testa…”

1000???

Stupefatta chiedo: “1000 a testa?? Ma come è possibile, di norma…” – Ma lui mi interrompe subito: “Tu Sally non ti preoccupare, sono serate speciali, serviamo bevande d’importazione, serie limitate, facciamo pantomime medievali e chiamiamo uno chef… stronzate di questo tipo… e poi… c’è l’incentivo della tua presenza…” – E io: “In che senso?”

Lui mi guarda dritto negli occhi e mi fa: “Sally, tranquilla… niente di che… si tratta solo di venire vestita un po’ in modo sexy e di stare un po’ al gioco… fare un po’ la cretina per intenderci… farli sognare… non è un segreto che hai fatto colpo su mezzo locale… lo avrai capito no?”

Io un po’ confusa chiedo maggiori delucidazioni: “Si ho capito ma… sexy? In che modo esattamente? Già ora mi palpeggiano ad ogni occasione… non sono mica venuta qui a fare la…”

Lui sorride, poi con tono bonario ma assertivo mi fa capire: “Ma niente di strano Sally, solo accorciare un po’ la gonna… magari una gonna a ventaglio e… allargare un po’ la scollatura… tutto qui… e poi…” – Fissandomi di nuovo negli occhi – “Con tutti i casini che hai fatto… hai visto non ti abbiamo fatto pagare nulla… insomma… puoi anche accontentarmi un po’ no?”

Poi l’occhiolino… ero appena stata ricattata? Non lo so… fatto sta che invece di mettere i giusti paletti… accettai… come una cretina…

Se solo avessi capito cosa sarebbe accaduto dopo…

Arriva la fatidica serata e il locale si gremisce di persone… una trentina di uomini piuttosto maturi… niente donne…

Tutti pagano in anticipo la quota di partecipazione, dopodiché… le serrande vengono abbassate, le finestre chiuse e soprattutto… l’entrata viene sprangata con svariati chiavistelli (tipo castello) che non avevo mai notato…

Siamo nel salone più esterno, l’altro (sotterraneo) è insolitamente chiuso…

Altra assurdità: apparentemente sono l’unica cameriera a servire ai tavoli…

La festa comincia: tutti vogliono bere e ordinare ma da sola faccio davvero fatica…

Dopo aver servito le prima birre, i presenti cominciano a diventare impazienti e… scortesi… molto scortesi…

Alcuni mi insultano con frasi indirette tipo: “Allora? Questa troia d’una trans mi porta da bere o no?” – Altri si rivolgono direttamente a me: “Oh rincoglionita, va bene che sei figa ma io ho ordinato 15 minuti fa!”

Non è come le altre sere… il tempo passa e mi sento sempre più umiliata… ma il peggio doveva ancora venire…

Più alchool gir più il comportamento peggiora… fino a quando uno di loro non mi tira a se per una gamba e mi fa: “Zoccola! Dove hai nascosto le mie patatine? In questa scollatura da puttana?” – Poi mi infila una mano dentro e mi strizza con veemenza una tetta: “Come ti sei vestita oggi? Volevi fare colpo su di me?”

Furiosa grido: “Porco, come ti permetti?” – Sto per schiaffeggiarlo ma alle mie spalle, da un altro tavolo qualcuno mi alza la gonna e impunemente mi… bacia una chiappa!

La situazione degenera…

Dal fondo del bancone un tizio si alza in piedi e barcollante, corre verso di me…

C’è un gran casino e sono istanti di paura ma…

Ecco che arriva il proprietario spilungone a salvarmi: “Signori, calma… non è così che si fa… Sally è qui a lavorare e anche se è molto paziente, occorre rispetto delle regole…”

Tiro un sospiro di sollievo e gli sorrido, come per ringraziarlo… ma poi lui continua: “Ora che siamo a serata inoltrata, è il momento tanto atteso della piccola penitenza di Sally…”

Sono un po’ scombussolata e non mi va di fare giochi… anzi, vorrei proprio andarmene a casa…

Mi avvicino all’orecchio del mio datore di lavoro e cerco di dire: “Guarda scusami ma stasera non me la sento… facciamo la prossima volta… vorrei andare a casa…”

Ma lui, a bassa voce, minimizza: “Dai, non fare così, si tratta solo di fare una foto spiritosa da appendere alla bacheca…” – E io: “Che foto?” – E lui: “Niente, tu sai che questo locale ha uno stile medievale no? Si tratta solo di fare una foto con la testa e le mani nella finta gogna che abbiamo nel salone in fondo, hai presente quella tutta rotta? Devi solo fare una foto con la scritta ‘stupida’ sopra…”

Cosa? Mi sembra decisamente una cosa di cattivo gusto…

Tuttavia so che quella gogna è una baracca che si rompe solo a guardarla… così rispondo: “Se è solo questo…” – E lui soddisfatto: “Sì, sì si tratta solo di una goliardata… per ridere… poi, non diciamo niente alle altre, ti pago la serata intera e ti mando a casa… ti sostituisco io, tanto il grosso è già stato fatto…” – Poi quasi paternamente: “Un ultimo sforzo… vedo che hai gli occhi lucidi… mi sembri sfinita… dai… lo sai che ti voglio bene no?”

Dopo tutti quei matrattamenti, queste parole gentili mi rincuorano così… come una sciocca… accetto di partecipare a questa pagliacciata…

Tutti ci seguono nell’altra stanza cantando e facendo chiasso… aperta la porta mi accorgo che al contrario del solito l’ambiente è poco illuminato…

Il proprietario, tra fischi e battute, mi guida verso la gogna… intanto io: “Ma come fai a scattare la foto con così poca luce…” – Lui tace e mi infila mani e testa nel blocco di legno…

Solo quando chiude la sicura mi rendo conto che non è affatto la finta gogna che ho sempre visto! Si tratta di una vera… molto solida!

Sono bloccata per davvero!

Le luci si accendono e io… vado inizio ad avere i primi timori: “Ma cos’è questa? Non è la solita! Liberami, non mi va di più di fare questo gioco!”

Mentre parlo il proprietario comincia a ridere di gusto… ma quel che è peggio è che i presenti mi circondano!

Sono nel panico ed istintivamente inizio ad urlare: “Lasciatemi! Liberatemi subito! Vi denuncio!”

La stanza è però molto interrata e senza finestre… la mia voce non riesce a raggiungere l’esterno…

Mentre mi viene praticamente da piangere, i proprietari annunciano: “Che abbia inizio il gioco… chi ha pagato per toccare può farsi avanti!”

Quella che scopro essere niente meno che una massa di pervertiti inizia a toccarmi da tutte le parti: chi mi alza la gonna… chi mi stringe le cosce… chi mi afferra un seno… chi mi tira i capezzoli… chi mi schaffeggia il culo…

Sento un numero indefinito di mani che mi abusano in ogni dove… non so che fare e mi rivolgo così al proprietario: “Aiuto! Lasciatemi! Non potete farmi questo, vi denuncio!”

Ma è proprio lo spilungone a rispondermi (afferrandomi per i capelli): “Ti sbagli stupida… qui è tutto lecito! Ti ricordi tutti quei documenti che hai firmato l’altro giorno? Questo è un club privato e tu, a norma di legge, hai contrattualmente accettato… di tua spontanea volontà… di essere sottoposta a specifiche attività sadomaso… quindi sai che succede adesso?”

Esterrefatta lo interrompo: “Non è vero! Io non ho mai accettato niente del genere! Lasciami bastardo!” – Ma lui ripete (con un sogghigno): “Dovevi leggere cosa firmavi… cogliona… invece sai cosa succede adesso?”

Io lo guardo con odio e lui: “Ora… troietta… ti strappiamo reggiseno e mutandine… ah ah ah!”

Non ci posso credere: è un incubo!

La luce si spegne e io urlo terrorizzata ma… mille mani mi afferrano la biancheria intima… tirano, tirano fino a strapparmela di dosso… la luce torna e io indosso ancora i mie abito ma allo stesso tempo… il mio seno, il mio culo e il mio… pene… sono… nudi…

Tutti mi guardano con desiderio estremo…

Ed ecco che la luce si spegne di nuovo… stavolta sento ovunque rumori di cernire che si abbassano… pantaloni che ci calano!

Poi… qualcuno lancia il segnale: “Stupriamola!”

Io grido a squarciagola ma mi arrivano persone addosso da ogni direzione! Sento lingue, labbra e… cazzi duri dovunque… su tutto il corpo! Anche in faccia!

Lotto con tutta me stessa, cerco di divincolarmi… ma è tutto inutile, sono bloccata! Tra le urla cieche di goduria, mi arriva persino una sborrata calda in faccia… questo è troppo… è allora che esplodo…

Inizio a mordere, graffiare e scalciare con estrema violenza in ogni direzione… sono come una tigre ferita… attacco e colpisco qualunque cosa: ginocchia, teste, genitali al punto che… qualcuno si fa male e… lo stupro si interrompe…

Torna la luce e il proprietario non aspettandosi tanta veemenza, non sa che fare… nessuno ha il coraggio di avvicinarsi ancora a me…

Siamo in una situazione di stallo: loro rischiano di farsi male ad avvicinarsi e io non posso andarmene…

Dopo quasi un minuto di immobilità… scruto tutti quei bei cazzoni e capisco che c’è solo una soluzione: “Ascoltatemi… vi faccio una proposta… se voi mi liberate e… imprigionate al mio posto il proprietario di questo cesso di locale…” – E lui: “Cosa? Sei impazzita?” – Ma io con sguardo voluttuoso: “Beh… io… mi lascerò… inculare… violentare… senza opporre resistenza… da tutti voi… nessuno escluso…” – Poi leccandomi le labbra: “Prima però… mi dovete lasciar sfondare l’ano di questo gran figlio di puttana…”

Cerco di apparire sicura e… funziona!

Le parti si invertono, tutti quegli omoni eccitati mi fanno capire con gli occhi che accettano lo scambio…

Ora… quello spaventato a morte è il propriotario che, mentre viene sopraffatto, cerca inutili scappatoie: “No vi prego io non l’ho mai fatto! Vi pago! Vi prego!” – Niente da fare, sono tutti troppo ingolositi dalla mia offerta…

In un attimo io sono libera e mentre mi massaggio i polsi… al mio posto viene messo alla gogna l’uomo che prima mi aveva chiamata stupida: “Ora chi è lo stupido eh? Preparati a ricevere la stessa medicina che volevi propinarmi, la dottoressa Sally ti sta per fare una puntura speciale… stai per vedere le stelle coglione!”

Tutti quei cazzi ai mei ordini e l’uomo che mi ha ingannata sotto il mio completo dominio… mi eccito tantissimo… inebriata dal potere il mio cazzo si raddrizza come una colonna di marmo e io inizio a dare ordini: “Calategli i pantaloni. Levategli le mutande.” – Poi mi avvicino al sui orecchio e lo umilio: “Bloccategli le gambe ben aperte… questo dovevi dire… coglione…”

Glielo appoggio sull’ano… glielo faccio sentire, rimbalzare sulle chiappe… ma appena prima di sbatterglielo dentro…

[CONTINUA]

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