[STORIA][FOTO] TRANS: Strip Poker e poi... penetrata
Mai giocare a Poker in un locale malfamato!
Un mercoledì sera, il mio papino, per premiarmi per essere stata brava a casa, ha deciso di portarmi fuori a bere qualcosa…
Partiamo senza una meta precisa ma in settimana, in provincia, tutto è chiuso…
Alla fine, rassegnati, non so come, non so perchè, entriamo in un locale isolatissimo che, poco dopo, scopriremo essere incredibilmente malfamato…
C’è puzza di fritto e le persone parlano ad alta voce in modo sguaiato… mentre passo tra i tavoli, i commenti su di me si sprecano: “Che culo!” – “Che figona!” – “Me lo dai un bacio?” – “Lo vuoi il leccalecca? Vieni qui!”
Li ignoro.
Ci sediamo ad un tavolino e ordiniamo una birra ma dopo appena qualche istante, un panzone sulla cinquantina, butterato e con la faccia da pregiudicato, si avvicina al nostro tavolo…
Ha l’alito di fogna e la sigaretta spenta in bocca…
Prima mi guarda con occhi da iena, poi rivolgendosi al mio babbo gli fa (in dialetto): “Che fai il furbo? Ti sei portato la troia da fuori? Non sai che non si può?”
Rimasi allibita… come si era permesso?!
Furiosa faccio per alzarmi in piedi ma il mio papino mi ferma e con voce dimessa risponde: “No, no è mia figlia…”
L’energumeno storce allora gli occhi e gli afferra il polso con forza… il tutto mettendo ben in mostra uno scolorito tatuaggio (forse da carcerato)…
Sta un attimo in silenzio, poi rincara la dose: “Allora sei a posto, hai una figlia troia.” – Poi scrutandomi da capo a piedi: “Proprio una bella troia… senti mezza cartuccia, vieni a fare una partitina a Poker? Ci manca un giocatore…”
Ancora più arrabbiata, stavolta faccio davvero per lanciarmi verso di lui ma ancora una volta, vengo trattenuta…
Nel frattempo 2 bestioni si erano messi minacciosamente davanti all’uscita.
La situazione stava sfuggendo di mano…
Un po’ per paura, un po’ per ingenuità, con voce tremante il mio papino commette l’errore di accettare di giocare: “V-va bene ma solo una partita che si è fatto tardi, dovremmo già andare…”
Che guaio… non l’avesse mai fatto… ma forse non aveva scelta…
Prima di avviarsi al tavolo da gioco mi sussurra: “Copriti la scollatura e stai ferma senza fiatare dietro a me… una mano e ci lasciano andare…”
Le ultime parole famose.
Inaspettatamente la prima mano è nostra, vinciamo 500. Vorremmo andarcene ma naturalmente il furbone chiede la rivincita…
Insomma, dopo alcune ore e svariati imbrogli, eravamo sotto di oltre 16000!
Lo avevano via via costretto a giocare più pesante per rifarsi e alla fine lo hanno spennanto…
Ormai era l’alba e l’energumeno stava facendo i conti… di fronte a lui c’era un uomo con i nervi a pezzi… l’unica consolazione era che sapeva di poter pagare…
D’improvviso, l’omaccione sorride e dice: “Non mi vorrai fare assegni vero? O paghi subito o mi fotto tua figlia. Che dici?” – Terrorizzato, il mio papino risponde: “D-devo andare in banca a prelevare…” – Ma lui: “In banca? Cos’è, mi hai preso per fesso?”
In realtà a quell’avanzo di galera non importava nulla della vincita, aveva messo gli occhi sul mio culo fin dall’inizio…
Era così svelto con le carte che non aveva nemmeno avuto bisogno di guardarle… i suoi occhi sono stati puntati sul mio corpo per tutto il tempo… e ogni volta che poteva, sotto la tavolo, si toccava il pacco…
Di nuovo serio, il grassone picchia un pugno sul tavolo e afferrando il mio papino per la camicia gli fa: “O mi dai quello che mi devi o qui finisce male, ci siamo capiti? La galera l’ho fatta, non ho paura di niente io… hai capito? Prima ti gonfio e poi…”
A quel punto, istintivamente, senza sapere quello che stessi facendo intervengo io e dico: “Aspetta! Gioca a Poker con me… se vinco io, debito azzerato, se vinci tu… beh… hai capito…”
Il bestione molla allora la presa e rivolgendosi a me: “Ah, brava, brava… la puttanella sa usare la lingua anche per parlare allora… brava, brava… va bene, giochiamo… ma a strip poker e con le mie regole! Andiamo, andiamo fuori che è già passata l’alba e ci voglio vedere bene!”
Il mio papino sentendo queste parole dà in escandescenza e in modo scomposto cerca di afferrare l’uomo: “No, non te lo permetto!” – Ma immediatamente riceve una grossa sberla in pieno viso che lo fa crollare a terra: “Tenetemi sto coglionazzo ragazzi, mentre io mi diverto con sta zoccola…”
Tutto dipende da me.
I membri di quella che ormai avevamo capito essere una specie di banda si dispongono a cerchio intorno a noi…
Il mio papino viene trattenuto da 2 omaccioni e il mio avversario, appena dopo essersi accomodato… si sbottona i pantaloni… apre la cerniera… abbassa le mutande e tira fuori il pene!
Non era troppo grosso ma aveva una cappella enorme… mi fa: “Ti piace eh? Ehi, ragazzo vai di sopra, chiama 2 troie e dì loro di portare un po’ di attrezzatura…”
Ero preoccupatissima.
Di lì a poco arrivarono 2 prostitute: una bionda ossigenata tettona e una mora con i capelli corti e i capezzoli lunghi… avevano portato svariati giocattoli erotici… falli, manette, bende, vibratori e altro ancora…
La partita comincia: “Per rendere le cose più interessanti facciamo che devi bere uno shottino ad ogni indumento che perdi! Ahahah!”
Una mano peggio dell’altra.
Maledizione… non vinsi nemmeno una volta.
Al primo giro perdo il giubbottino, poi le scarpe con i tacchi, la camicetta di seta, i collant…
Ad ogni velo che mi toglievo lui se lo menava sempre più forte…
Dopo il reggiseno ero ubriaca persa e lui quasi stava per venire…
Ero rimasta con solo la sottoveste rossa e le mutandine nere…
Fortunatamente avevo ripiegato il cazzo all’indietro ed era quindi rimasto nascosto…
All’ennesima sconfitta, il bastardo era molto compiaciuto: “Ti rimane solo poco da levarti ma la cosa non mi diverte più… ora… iniziano le penitenze! Inginocchiati a terra, solleva la gonna a quella baldracca e leccale la figa… metre l’altra ti strizza le pere!”
Ormai non capisco più nulla… così obbedisco… scopro la vagina della mora e senza mezze misure gliela lecco… gliela lecco di brutto, le infilo la lingua in profondità, gliela risucchio tutta e lei gode… gode come una gatta in calore… gode troppo! Oltre quello che può sopportare!
L’altra con le sue tettone rifatte spalmate sulla mia schiena mi cattura il seno e allo stesso tempo mi stimola i capezzoli con le unghie…
Una cosa paradisiaca…
Insomma… in breve tempo mi ritrovo tra le gambe un missile pronto ad esplodere che a furia di gonfiarsi… scivola ineluttabilmente fuori!
Ahi, ahi…
Nel vederlo il panzone si paralizza… rimane allibito… era così deficente da non aver capito che ero una trav! Così si alza in piedi, butta via le carte, spinge via le prostitute e…
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